La Tecnica Metamorfica nasce negli anni ‘50 dal riflessologo e naturopata Robert St. John che attraverso i suoi studi e le sue continue ricerche in campo riflessologico scoprì che sui punti riflessi della spina dorsale vi è iscritto il nostro periodo prenatale: periodo nel quale poniamo le basi non solo del nostro aspetto fisico, ma anche di quello mentale, emotivo, spirituale, caratteriale e comportamentale.
Gli studi in campo della psicoterapia, quelli sulla sensorialità e sulla coscienza prenatale confermano ormai da anni come il feto non sia un essere passivo ma interagisca continuamente con l’ambiente esterno e sia in grado di provare diverse e molteplici sensazioni ed emozioni. È risaputo come gli stimoli sensoriali e psicologici, così come quelli ambientali, sociali e culturali ricevuti durante i nove mesi di gravidanza programmino la matrice emozionale, affettiva ed epigenetica del feto determinando una serie di caratteristiche che influenzeranno la qualità della relazione con se stesso e con il mondo.
Le tensioni emozionali, psicologiche e fisiche vissute nella vita intrauterina determinano il nostro modo di essere e di reagire, i nostri schemi comportamentali e possono diventare blocchi emotivi ed energetici che non ci permettono di manifestare appieno la nostra personalità e si possono manifestare, nella vita quotidiana, come disagi non soltanto fisici ma anche emotivi.
La Tecnica Metamorfica è un tocco dolce e leggero in corrispondenza della zona riflessa della colonna vertebrale su piedi, mani e testa. Queste tre parti sono riconosciute come sedi delle funzioni primarie dell’uomo: i piedi rappresentano la sede del movimento, del sostegno e dell’equilibrio interiore; le mani rappresentano l’azione, la capacità di comunicare, di realizzare ed interagire e la testa rappresenta invece il pensiero, la fonte di idee e la spiritualità. Attraverso un lavoro profondo questa Tecnica agisce sulla globalità della persona andando a sciogliere proprio quei blocchi e quegli schemi che si sono registrati nel periodo prenatale e permette di andare a toccare più da vicino il nostro potenziale e di riequilibrare il rapporto tra movimento, azione e pensiero.
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